giovedì 4 dicembre 2014

Il riassunto della stagione 2014: United Sportscar Championship

L'USC - United Sportscar Championship - è un campionato che ha dimostrato, nel suo primo anno di attività, che è meglio unire le forze piuttosto che isolarsi. L'American Le Mans Series e il Rolex Sports Car Series, negli ultimi anni sottoposti ad alti e bassi sia organizzativi sia in termini di auto partecipanti, si sono finalmente accorpati dando luogo a un campionato in salute, pieno di piloti veloci e di un calendario "forte", nel quale la 24 Ore di Daytona, la 12 Ore di Sebring, la 6 Ore di Watkins Glen e la Petit Le Mans sono le gare regine.

4 categorie presenti: Prototype, Prototype Challenge (telaio Oreca e motore Corvette per tutti), GTLM e GTD. La classe Prototype non è a livello delle LMP1 del mondiale endurance, ma la competitività è ottima e le vetture sono divertenti da guidare. Tra GTLM e GTD la differenza è minima, quasi tutta nella quantità di cavalli a disposizione.

Foto di classe a Daytona...

Il calendario, su 13 appuntamenti, non è stato identico per queste classi; non tutte le piste statunitensi possono ospitare un parco vetture così elevato. O, almeno, non tutte lo stesso giorno. Di conseguenza, solo Daytona, Sebring, Watkins Glen, Indianapolis, Road America, Austin e Road Atlanta hanno ospitato tutte le categorie, con un massimo di 67 vetture (!!) presenti alla 24 Ore di Daytona. A Laguna Seca le 4 classi sono state divise, a 2 a 2, in due gare distinte. Mentre a Long Beach, Detroit, Kansas, Mosport e in Virginia hanno corso solo alcune classi.

Certamente sul discorso calendario si può certamente lavorare, perché il grande interesse che ha suscitato il nuovo campionato ha portato tante scuderie e tanti piloti ed è un peccato non poterli vedere sempre all'opera tutti insieme.

Nella classe Prototype ci sono stati tre team più veloci della concorrenza. Joao Barbosa e Christian Fittipaldi (alla guida di una Coyote Corvette DP - Chevrolet del team Action Express) hanno trionfato a Daytona (insieme a Bourdais), a Indy e sul circuito di Road America, collezionando inoltre altri 5 piazzamenti a podio. Una costanza che alla fine li ha premiati, visto che per soli 19 punti sono riusciti a battere i fratelli Taylor, Ricky e Jordan. I figli di Wayne Taylor, fondatore del team che li fa correre, hanno vinto due corse, una delle quali (Road Atlanta) insieme al nostro Max Angelelli. L'altro forte team, ovvero il Chip Ganassi con le Riley-Ford, ha pagato alcuni piazzamenti non all'altezza: infatti il duo Scott Pruett e Memo Rojas, nonostante 3 vittorie, non è riuscito a finire sul podio di fine stagione, preceduto dalla coppia Westbrook/Valiante del team Spirit of Daytona (vincitori a Watkins Glen). Dei piloti europei, Oliver Pla è quello che più ha stupito, soprattutto grazie alla vittoria di Mosport insieme a Gustavo Yacaman (ottenuta con il team francese OAK).

Barbosa, Bourdais, Fittipaldi: i vincitori a Daytona
La Dallara del Wayne Taylor Racing

Una menzione va fatta allo sfortunatissimo team GAINSCO/Bob Stallings Racing, inizialmente iscritto solamente alle gare della North American Endurance Cup (Daytona, Sebring, Watkins Glen e Road Atlanta). A Daytona Memo Gidley, pilota del team insieme a Fogarty, Gurney e Law, aveva centrato ad altissima velocità la Ferrari di Malucelli; Memo ha subito fratture multiple a gambe e braccia in quell'incidente ma sta recuperando e, dopo un ulteriore operazione chirurgica a novembre, è pronto per tornare in pista. Bob Stallings, con una macchina distrutta e un pilota sotto i ferri, decise all'epoca di ritirare il team. La speranza è di vedere sia il team di Bob sia Memo in pista al più presto possibile.



Nel Prototype Challenge, di fatto un monomarca, hanno trionfato gli americani Bennett e Braun, piloti del CORE Autosport. Il duo (al quale si sono aggiunti il connazionale James Gue e a Daytona il canadese Mark Wilkins) ha vinto 4 delle prime 5 gare (tra cui appunto Daytona) mettendo una seria ipoteca sul titolo. L'olandese Renger Van Der Zande è arrivato terzo in solitaria; infatti lo Starworks Motorsport gli ha affiancato diversi piloti, tra i quali il più assiduo è stato il tedesco Mirko Schultis. Van Der Zande e Schultis hanno conquistato tre vittorie. In generale le auto sono state meno rispetto alle altre classi, ma c'è del potenziale per avere più auto in futuro.

L'Oreca FLM09 del CORE Autosport

Nella GTLM, il successo finale è andato al canadese Kuno Wittmer, del team ufficiale SRT. Kuno ha condiviso la sua Dodge Viper insieme a grandi piloti come Townsend Bell, Goossens, Farnbacher e Hunter Reay, oltre a Jonathan Bomarito. Quest'ultimo si è piazzato secondo in classifica a 5 punti da Wittmer. I tanti piazzamenti a podio e nella top 5 hanno scavato un solco insormontabile anche per la coppia più vincente dell'anno, Antonio Garcia / Jan Magnussen. Lo spagnolo e il danese hanno vinto 4 gare alla guida della Corvette portata in pista dal team ufficiale Chevrolet, ma non è bastato.

Kuno Wittmer premiato con il trofeo del campionato

Anche il nostro Giancarlo Fisichella ha dato spettacolo: due vittorie per lui e il tedesco Pierre Kaffer sulla Ferrari 458 Italia del Risi Competizione. A Daytona aveva vinto invece la Porsche 911 di Lietz/Tandy/Pilet. Bertolini, Bruni e Malucelli hanno anche loro gareggiato con le 458 Italia, ma purtroppo l'unico di loro a lasciare un segno (negativo) sul campionato è stato Malucelli, squalificato per una gara dopo l'evitabile crash di Sebring (era tornato in pista dopo un fuori pista senza curarsi dell'arrivo degli avversari, provocando un ulteriore incidente).

La Ferrari guidata da Fisichella nell'USC

Tanta italia vincente nella categoria GTD. Alessandro Pier Guidi ha vinto la 24 Ore di Daytona con la Ferrari 458 Italia GT3 del Level 5 Motorsport (insieme a Townsend Bell, Scott Tucker, Jeff Segal e Bill Sweedler), mentre Alessandro Balzan (insieme a Westphal), sempre su Ferrari, ha vinto a Detroit e a Indianapolis. Il titolo è però andato a un americano, Dane Cameron. L'alfiere del Turner Motorsport, scuderia che schiera le BMW Z4 GT3, ha vinto 4 volte sempre in compagnia del finlandese Markus Palttala.

La BMW Z4 GT3 del Turner Motorsport, con la quale Dane Cameron ha vinto la categoria GTD

Ritornando agli italiani, è sceso in pista almeno una volta un piccolo esercito di piloti nostrani. In ordine di classifica, oltre a Balzan e Pier Guidi, hanno conquistato punti: Rugolo, Mediani, Casé, Roda, Ruberti, Perazzini, Bonanomi, Cioci, Venturi, Rigon, Melgrati, Eddie Cheever III e Amos.

La Ferrari di Pier Guidi alla 24 Ore di Daytona

Per le classifiche della stagione (davvero molto lunghe) il sito dell'USC propone questa tabella di facile lettura: http://www.imsa.com/series/united-sportscar/standings


Gli altri riassunti della stagione 2014 by Piloti e Motori:
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