venerdì 20 maggio 2016

Sharon Is Back: Episodio 2, Paul Ricard

Secondo appuntamento stagionale per Sharon Scolari (#177) nella Lotus Cup Europe, e seconda tappa del racconto della sua stagione. Questa volta parliamo del Paul Ricard, circuito della Provenza detto anche Le Castellet, dal nome della città che lo ospita. Sharon conquista tre piazzamenti e un podio, evitando di essere coinvolta in due incidenti e lottando al vertice della sua classe.




Secondo Round, Paul Ricard 14-15 Maggio 2016.

Gara 1 - 5° posto classe Open
Gara 2 - 4° posto classe Open
Gara 3 - 3° posto classe Open
Classifica assoluta - 27° (91 punti) - 4° classe Open

Un nuovo podio

È stato un weekend molto intenso. Tre gare ravvicinate, tre risultati utili e soprattutto un terzo posto, colto nell'ultima gara. Anche se devo dire che nonostante il risultato la corsa migliore è stata la seconda. Lì ho battagliato dall'inizio alla fine, cercando di essere aggressiva e contemporaneamente accorta allo stesso tempo, visto che l'unico punto in cui potevo avvantaggiarmi era nel tratto misto e nelle staccate. Rispetto ai miei avversari con le Exige pagavo un po' in velocità massima. Il mio avversario (Matt Bartlett), tenuto dietro per quasi tutta la gara, è riuscito con uno spunto finale ad anticiparmi sul traguardo per soli due decimi! È stata una piccola delusione, ma mi sono ripresa ampiamente nella gara successiva con il miglior risultato di giornata.




Le classi

Non è sempre evidente, in campionati come il mio, saper distinguere le differenze tra le varie classi. La classifica assoluta infatti non è il mio obiettivo principale, in quanto la mia Elise PB-R Cup ha meno cavalli rispetto alle Exige V6, alle Evora GT4, alle 2-eleven e pure rispetto alle vetture della classe Production. Al Paul Ricard il mio miglior giro in gara è stato in 1'45", mentre il migliore della classe 2-eleven ha girato sei secondi più veloce, tanto per far capire la differenza tecnica tra le vetture. Tuttavia, nonostante lo svantaggio in termini di potenza, sono competitiva rispetto ai miei avversari di classe e questo mi inorgoglisce. A volte capita di subire un doppiaggio da parte delle classi superiori, ma cerco di vedere il lato positivo, provando a seguire i leader, prendendo la loro scia e sfruttando la loro presenza per guadagnare sui miei avversari diretti. L'approccio in questi casi è uno solo: mantenere la concentrazione e avere riflessi pronti.




L'atmosfera

Stavolta c'erano 39mila spettatori e rispetto a Hockenheim c'era uno splendido sole! Tribune piene e appassionati molto calorosi, arrivati per il Grand-Prix de Camions, la prova del campionato francese drifting e ovviamente anche per noi. Le cartoline con gli autografi che avevamo preparato sono finite in un attimo... Si percepiva l'amore delle persone verso il circuito, un sentimento e una competenza che a mio parere s'ingigantisce nei luoghi ove la F1 ha corso in passato. Chissà cosa accadrà a Silverstone, gara di casa per le Lotus! Infine, ogni weekend la Lotus Cup organizza una festa a tema, e stavolta riguardava il Messico. Finalmente, dopo il weekend un po' al limite di Hockenheim, siamo riusciti a rilassarci e a goderci una serata conclusasi con i fuochi d'artificio.




I camion

Prima di tutto, devo dire che è stata una cosa stranissima fare il giro di formazione dietro a un safety... camion! Era veramente enorme e andava davvero pianissimo, ci abbiamo messo tantissimo a completare la tornata... Durante il weekend la gara principale era quella dei camion, e visto che l'organizzazione è stata perfetta da parte della Lotus e dell'autodromo, sono riuscita ad assistervi. Sono divertentissimi da vedere anche se non diresti mai che bestie del genere possano correre in circuito, però vale la pena. Anche se devo dire che non riuscirei a immaginarmi alla guida di un camion.

Il circuito

Nei primi giri delle prove libere è stato difficile, perché è un circuito con enormi spazi di fuga e pochissimi punti di riferimento. Anche in questo caso, come a Hockenheim, era la prima volta che mettevo "le ruote" su questa pista. Non ho un simulatore - e non penso di prenderne uno ora - e per studiare il tracciato mi sono preparata... su Youtube, guardando gli on-board camera. Mi sono comunque presa un po' di tempo per studiare le traiettorie, in un circuito che permette varie linee per via della sua larghezza. Chiaramente servirebbero più prove, ma sono soddisfatta dell'interpretazione che ho dato e delle linee che ho trovato. Per il resto è un altro luogo storico e pensare che ci hanno corso grandi campioni del passato mi ha nuovamente dato altri stimoli.




La famiglia

Mio padre e mia madre, insieme al mio meccanico, sono fondamentali per la buona riuscita di ogni weekend. Ognuno ha un compito preciso e il loro sostegno mi è di grande aiuto. Stavolta è arrivata anche mia sorella, quindi ho proprio vissuto bene tutto il fine settimana. Per altro invece di usare l'autostrada siamo arrivati e ripartiti facendo tutto il litorale, con dei panorami stupendi.



Saint-Raphaël

Verstappen

Complimenti a lui per la vittoria, ma devo dire che per me il baby boom è malsano per il motorsport. Per come la vedo io, l'approdo in F1 dovrebbe essere più graduale. In passato chi esordiva nella massima serie arrivava con una certa trafila nelle serie minori e una mentalità differente, forse più formata e matura. 

Nessun commento:

Posta un commento