giovedì 21 aprile 2016

Sharon Is Back: Episodio 1, Hockenheim

Dopo un anno di stop è tornata, più determinata che mai. Sharon Scolari (#177) è infatti di nuovo sui circuiti grazie alla partecipazione nella Lotus Cup Europe. Con lei ho deciso di scrivere a quattro mani un diario che possa raccontare le corse, i problemi, le gioie e le avventure di un intero anno passato in pista. Un punto di vista femminile sulla vita da pilota, da una donna che ama le corse in modo viscerale.




Primo Round, Hockenheim 15-17 Aprile 2016.

Gara 1 - Ritiro
Gara 2 - 2° posto classe Open
Classifica assoluta - 31° (25 punti) - 6° classe Open

L'atmosfera

Che differenza enorme con l'Italia! C'erano tantissime persone, con un'affluenza di pubblico quasi da F1. E non erano soltanto i parenti e gli amici e pochi appassionati: a Hockenheim c'era davvero il pienone. Gli organizzatori dell'evento, cioè il Bosch Hockenheim Historic Das Jim Clark Revival, hanno messo in piedi uno spettacolo davvero unico, con tante serie internazionali - tra le quali la Boss GP - di diverso tipo; tante auto d'epoca "vere", di quelle che hanno vinto le corse; bancarelle di ogni genere; il museo dedicato a Jim Clark; e pure attività notturne, con al sabato sera feste in 3 luoghi diversi e contemporaneamente... Peccato che non sia riuscita a vedere quasi nulla, ero troppo impegnata a mettere insieme questa nuova avventura!




La pista

Non conoscevo il tracciato, ma mi sono trovata subito bene e alla fine è entrata subito tra le esperienze più belle della mia vita automobilistica. Non capita spesso di emozionarsi nel momento in cui si taglia il traguardo, ma stavolta mi è capitato. E forse è stato anche per il fatto che non correvo da molto, il che ha ampliato notevolmente l'emozione. Questo è un circuito pieno di storia e in un certo senso si sente. Gareggiare qui è stato speciale e anche i risultati lo hanno confermato.

I risultati

Nella mia categoria, quella open, avevo otto avversari diretti, mentre lo schieramento complessivo contava ben 41 Lotus. Dopo delle qualifiche non molto positive il weekend ha cominciato a migliorare. Al sabato in Gara 1 siamo partiti dietro la Safety Car per via della pioggia, e dopo lo start ho rimontato molto bene, fino ad arrivare sul podio di classe. Tuttavia un'uscita di pista all'ultimo giro mi ha privato di un buon risultato al debutto. Non tutto però è stato negativo: con questa prestazione ho imparato il tracciato anche in condizioni da bagnato. E infatti nella gara di domenica ho di nuovo dato il meglio di me, cercando di rimanere più concentrata con un ritmo costante e molta attenzione nei sorpassi. Alla fine è arrivato un secondo posto di classe davvero pazzesco, è stata un'emozione incredibile e direi indescrivibile.




Il ritorno alle corse

Se ripenso al momento in cui ho conquistato il podio e alle vicissitudini dei due anni precedenti mi viene la pelle d'oca. Per me è stato eccezionale tornare a fare quello che amo di più e a rimettermi in discussione. Nel 2015 ho lavorato molto sulla mia preparazione fisica e i risultati si sono visti, ho affrontato le gare senza fare fatica, ma probabilmente anche l'entusiasmo ha contribuito molto. Lo hanno visto tutti, l'ho visto anch'io nelle foto di questo weekend: i miei occhi esprimono felicità. Correre per me è come l'ossigeno, è vita.




Gli avversari

L'ambiente è bellissimo, e non lo dico per l'aria di novità ma perché lo credo veramente. Ci sono tante nazionalità diverse e questo porta un clima differente rispetto a quello che avevo trovato nel 2014 quando ho corso nella Lotus Cup Italia. In quella stagione la competizione si sentiva anche fuori dal paddock e talvolta era proprio una questione di sopravvivenza. Difficilmente ricevevi un aiuto proprio per questa tensione, che ho vissuto in modo anche stressante visto le sportellate gratuite che ogni tanto ho ricevuto. 
In questo campionato ho notato che ci si aiuta di più. In gara 1 ho avuto un contatto con le barriere e purtroppo anche la vettura si è danneggiata. Moltissimi colleghi sono arrivati a chiedere come stavo, a offrirmi ricambi nel caso fossi rimasta a corto, addirittura un meccanico che mi ha preso in simpatia ci ha aiutati a rimontare i fari. Questo è lo spirito giusto. C'è gioia nel correre per Lotus e anche se si tratta di una competizione non ci sono grandi interessi economici, piuttosto solo una grande passione.
Aver scoperto tutto questo mi ha notevolmente aiutata, perché è svanita la pressione negativa ed è rimasta solo la voglia di correre. Non ho provato stress e credo che per tutti i piloti del campionato sia così.





Le donne

Siamo in due, attualmente. Oltre a me ora c'è la francese Nathalie Genoud-Prachex, che vorrei conoscere meglio nei prossimi appuntamenti. Personalmente sento un clima completamente diverso nei miei confronti; non ci sono rivalità tra piloti uomini e piloti donna, solo sano agonismo. Se uno va più forte è rispettato indipendentemente da chi è.

I piloti ticinesi

[Barin, Bianchi, Camathias, Comini, Fontana...] Hanno tutti trovato la loro dimensione e in alcuni casi anche il felice approdo al professionismo. Sembra davvero l'anno buono per un Ticino vincente in tutte le categorie. Non sono l'unica ad aver ricominciato, anche altri amici dei rally hanno ripreso o riprenderanno a gareggiare. Sono davvero pochi gli anni nei quali i piloti ticinesi hanno più o meno tutti delle macchine competitive; spero che ognuno possa esprimersi al meglio. Ogni successo sarà positivo per il Ticino ed è un'ulteriore occasione per dimostrare cosa sappiamo fare.

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