giovedì 7 aprile 2016

Benvenuta, Manor!

Finalmente, dopo alcune stagioni passate invano, possiamo dare il benvenuto alla Manor. Anche la scuderia inglese può permettersi di lottare a centro gruppo grazie a una serie di novità, sia fresche sia anticipate nel corso della passata stagione.




Già in Australia avevamo potuto apprezzare il netto miglioramento della Manor nel confronto con le altre realtà del circus. Rio Haryanto, primo pilota indonesiano a correre in F1, aveva concluso le qualifiche a soli 21 millesimi da Esteban Gutierrez, il messicano seconda guida del team Haas. La squadra americana ha messo in piedi una grande vettura (c'è chi pensa sia in realtà una Ferrari 2015 modificata) e ha un budget adeguato, quindi poteva già bastare questo a rendere soddisfatti anche i vertici della Manor. A conferma di tutto questo anche la prestazione di Pascal Wehrlein, il protetto Mercedes approdato nel team per uno svezzamento in vista di un impiego futuro in prima squadra, in fondo alla griglia ma con soli 15 millesimi di ritardo da Haryanto (poi penalizzato di tre posizioni per un unsafe release durante le prove libere).

In gara il tedesco ha poi siglato una grande partenza, piombando in 14° posizione e soprattutto mantenendola, tenendo dietro appunto Gutierrez e le Sauber tra gli altri.

Tuttavia servivano conferme. E queste sono puntualmente arrivate in Bahrain, dove Wehrlein ha ancora una volta dato filo da torcere ad avversari che solo un anno fa erano lontani anni luce. Una qualifica incredibile gli ha permesso di approdare alla 16° piazza. Un piazzamento vero, non dettato da squalifiche o guasti altrui. Mi ha ricordato il 17° posto di Alonso nelle prove di qualificazione del GP degli Stati Uniti 2001, quando guidava una Minardi.




In gara il tedesco ha portato la Manor al 13° posto, davanti a Nasr, alle due Force India e al compagno di squadra (che non ha sfigurato, visto che ha concluso nello stesso giro dei colleghi). Il sorpasso di Wehrlein ai danni di Hulkenberg è certamente uno degli highlights della corsa non solo per la Manor ma per la F1. I rivali cominciano a rispettare la squadra, tant'è che in un team radio Kevin Magnussen ha testualmente detto che nei rettilinei la MRT05 è un missile.

Come mai, tuttavia, la competitività è stata raggiunta solamente dopo sette stagioni di permanenza in F1? Sicuramente non c'è solo un motivo.

Power Unit e sviluppo. La Manor ha corso con motori Ferrari fino all'anno scorso, dopo aver utilizzato il Cosworth V8 nelle prime stagioni in F1. Da quest'anno la scuderia ospita il motore Mercedes, attualmente il più performante e affidabile del lotto. Non solo: a livello di tempi e di presenza in gara la Manor è migliorata così tanto da farmi pensare a un diverso trattamento da parte di Mercedes rispetto a quanto facesse la Ferrari. Sembra che la casa tedesca sia più interessata nel fornire elementi competitivi, insomma. Sia Mercedes sia Ferrari hanno scelto (ora e in passato) di far correre nel team loro giovani piloti (rispettivamente Wehrlein e Bianchi); chissà se in futuro Pascal riuscirà a trovare lo spazio in una squadra top, privilegio che fu più volte negato a Jules (speranza chiusa, purtroppo, dall'incidente mortale di Suzuka).




Sospensioni e trasmissione. Alla luce del passaggio a Mercedes, la Manor ha riproposto l'alleanza con Williams acquistando altre componenti fondamentali. In passato il team di Grove aveva fornito il KERS, che doveva sposarsi con il motore Ferrari. Ora l'accordo è certamente più armonico. Questa scelta fa filosoficamente avvicinare la Manor al team Haas, altra entità della F1 attuale che si comporta come garagista (con ottimi risultati finora).

Piloti. Mentre i comunque rispettabili Stevens e Merhi erano arrivati in F1 con un curriculum buono ma non eccezionale, Wehrlein può vantarsi di aver conquistato il campionato DTM, mentre Haryanto si è presentato con solidissime esperienze in GP3 e in GP2, cogliendo risultati accettabili se confrontati con altri piloti paganti. Pertamina, lo sponsor dell'indonesiano, ha sostituito l'uscente PDVSA di Maldonado in quanto a importanza e a peso economico all'interno del Circus; la speranza del team è che Rio dimostri di essere altrettanto veloce del venezuelano ma meno falloso. Il fatto che in certi frangenti non sia lontanissimo da Wehrlein è positivo; visto che Pascal è considerato da molti osservatori un fenomeno.
Da considerare anche la presenza di Alexander Rossi (che è stato l'unico nel 2015 a provare a contrastare il dominio di Vandoorne in GP2, e che ha già disputato 5 gare in F1 con la Manor Marussia) come pilota di riserva e Jordan King come development driver (suo padre ha interessi nel team, vedi paragrafo sottostante).




Un miglior piano? La dirigenza del team è completamente cambiata. Con il fondatore John Booth e Graeme Lowdon fuori (la loro Manor correrà nel WEC con una LMP2), il nuovo proprietario Stephen Fitzpatrick ha cercato di prendere il meglio dal mercato dei free agent, riportando in F1 gli ex Ferrari Pat Fry e Nicholas Tombazis, e l'ex McLaren Dave Ryan. A livello di sponsorizzazione, oltre a Pertamina, c'è anche Shazam, ed entrambe sono aziende in crescita. Il partner di Fitzpatrick (che è anche CEO di OVO) è Justin King, manager prima in Sainsbury e ora top manager di Terra Firma (società finanziaria) ed entrambi sono mossi da una grande passione per il motorsport. Se arriveranno punti e altre prestazioni concrete allora sarà possibile parlare di un cambio ai vertici doveroso dopo anni di inamovibilità dal fondo della classifica.

Una nuova consapevolezza. Dopo il GP d'Australia il racing director Dave Ryan si era dichiarato non del tutto soddisfatto, sostenendo che l'aspettativa del team era di proporsi a metà classifica. All'interno del team non si respira più l'aria rassegnata, evidentemente: c'è voglia di salire la china. Ora la Manor dovrà guadagnarsi il diritto a rimanere, continuando a guadagnare posizioni. Solo così potrà essere inquadrata dalla regia, portando le aziende a interessarsi di più a quella livrea ancora così vuota. Non solo: con la Renault in fase di ristrutturazione e la Sauber in secche economiche, questa potrebbe essere la stagione buona per ripetere il 9° posto nei costruttori, risultato già ottenuto nel 2014 grazie al singolo exploit di Bianchi a Montecarlo.

Con queste premesse, può essere un'ottima stagione. In Manor sanno sicuramente che è uno di quei casi da dentro o fuori, e solo fra qualche gara potremo sapere se i vertici del team avranno dato la giusta spinta al nuovo potenziale.

1 commento:

  1. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dai risultati ottenuti dalla Manor questo weekend. Non è stato soltanto per i sorpassi di Wehrlein, ma anche per il fatto che abbia saputo mantenere il passo degli altri così a lungo.

    Su Haryanto preferisco non esprimermi subito, perché prima voglio vedere altri due o tre gran premi.
    Però una cosa da dire c'è: secondo me non è tanto Haryanto che è al di sotto della media (okay, non sarà un fenomeno, però non credo che sia infinitamente più scarso di piloti come Gutierrez o Ericsson, giusto per citarne un paio), ma Wehrlein che forse ha qualcosa di più della media.

    Per quanto riguarda Wehrlein, chissà... sono abbastanza ottimista per un futuro in Mercedes. Dopotutto è così giovane e non credo che Hamilton e Rosberg abbiano le radici. XD

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