venerdì 22 gennaio 2016

Il ragazzo che corre la 24 Ore di Daytona... da solo!

Il motorsport a volte offre storie che vanno al di là della realtà fisica. Oggi voglio raccontarne una che rientra appieno in questa caratteristica. Parlerò di un pilota che affronta sfide davvero, davvero speciali. E virtuali, soprattutto.

Ian Plasch ha 23 anni ed è un ragazzo di Chicago. Si iscrisse cinque anni fa a iRacing, la piattaforma ultrarealistica che permette ai piloti da salotto di tutto il mondo di sfidarsi su piste e in campionati derivati dalla realtà. Molti piloti professionisti usano iRacing per divertimento e per allenarsi, e non è raro vederli nelle classifiche mondiali insieme a giovani e meno giovani piloti amatori che magari non hanno mai messo piede (o quasi) su una vettura da corsa vera.

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Ian Plasch

Ian, che su Youtube si chiama RARChevette, ha cominciato a correre (virtualmente) sugli ovali americani ma si diletta anche in eventi singoli su circuiti che girano anche a destra, come ad esempio la 24 Ore di Daytona. Quest'anno correrà proprio la versione iRacing della classica gara di durata (in programma il 23 Gennaio) con una Corvette C7 Daytona Prototype... ma da solo.

Avete capito bene, da solo. Tutte e 24 le ore di gara. E lo farà a scopo benefico. Dalle sue parole: "Il mio obiettivo è di raccogliere 1000 dollari da donare all'ospedale St.John di Chicago, una struttura che fa parte del Children's Miracle Network Hospitals (per chi volesse contribuire, qui ci sono tutte le info). Le donazioni, gestite dalla piattaforma Extra Life, andranno a coprire le cure per bambini gravemente malati, spesso non coperte dalle assicurazioni sanitarie", come purtroppo sovente accade nel sistema statunitense.

La vettura "dipinta" da John Dragonetti del Drakon Tech Designs

Quando e come hai deciso di intraprendere questa strada?
"L'idea di correre con questo obiettivo è giunta di recente. Un mese fa, per l'esattezza. In sostanza quando ho pensato di ripetere l'esperienza di correre da solo una 24 ore, ma aggiungendo qualcosa in più e esaudendo il mio desiderio di creare un evento che potesse aiutare qualcuno. Nel 2015 la diretta streaming su twitch.tv/rarchevette era stata un successo personale, e nel 2016 l'aggiunta di una raccolta fondi a scopo benefico alzerà l'asticella. La comunità dei videogiocatori non è nuova a questo tipo di iniziative che nel recente passato hanno raccolto molte donazioni (anche oltre al milione di dollari in alcune occasioni). Anche iRacing ha giustamente appoggiato il progetto promuovendo attivamente l'iniziativa".

Come ti organizzerai a correre per 24 ore?
"Bèh prima di tutto devo ricordare che le rigide regole di iRacing non si piegheranno a una gara in solitaria. Per essere classificati iRacing richiede un minimo di 2 piloti e un'equa percentuale di tempo passato in pista. Di conseguenza verrò squalificato (ufficialmente verrà cancellata la mia posizione ma i giri saranno comunque conteggiati). Questo mi permetterà di prendere delle pause un po' più lunghe per andare in bagno, mangiare e schiacciare qualche breve pisolino visto che comunque non correrò per la classifica. Ho calcolato che se dovessi correre per tutto l'evento, con i pit stops e le varie pause a intervalli di qualche ora, dovrei riuscire a fare 810-820 giri".



Una cosa del genere la può fare solo un appassionato vero. Tu cosa segui?
"Io sono un fan di tutto il motorsport, dalla Nascar alla F1, dai rally alle Indycar e alle corse GT... Se ha delle ruote, fa rumore e va veloce allora è una cosa che amo! Sono appassionato di corse praticamente sin dalla nascita".

Puoi raccontarmi qualcosa della tua unica esperienza in una pista vera e della 24 Ore di Daytona del 2015?
"Sfortunatamente nell'unico evento reale a cui ho preso parte (la corsa DARE Stock Division sullo Speedway di Stafford) dopo sei giri si è rotto il motore. La gara è così tristemente finita, ma è stata comunque un'esperienza straordinaria che non dimenticherò mai. Non vedo l'ora di avere un'altra chance, ma nel frattempo ho gareggiato in un campionato di kart locale per tenermi in forma. Per quanto riguarda le gare su iRacing ho già corso la 24 Ore di Daytona in solitaria, ma con una Honda (sempre un Daytona Prototype). Quella macchina era decisamente più facile da guidare di quella attuale grazie a una migliore manovrabilità e al maggior carico. Potevo letteralmente andare in modalità "cruise control" e stampare comunque ottimi tempi. La gara fu percorsa interamente con il sole, mentre quest'anno sarà integralmente notturna visto che iRacing non supporta ancora le transizioni giorno/notte. Mi sento di avere una migliore preparazione rispetto all'anno scorso e spero vada tutto bene. Una cosa è certa: questa volta userò i guanti..."

Cosa pensi di iRacing e del fatto che si possa correre insieme a piloti professionisti?
"Per allenarsi iRacing è davvero fantastico e migliora continuamente. Posso dirlo con certezza soprattutto dopo la gara allo Stafford Motor Speedway. Anche se la fisica di iRacing è differente da quella incontrata nella realtà, ho potuto comunque provare sull'accurata rappresentazione virtuale della pista, imparando le linee che dovevo usare, i punti di frenata, come accelerare. Grazie a iRacing sono entrato su un circuito in realtà mai visto prima e dopo alcuni giri sentivo già la giusta confidenza. Ciò mi ha permesso di imparare a gestire la vettura durante le prove libere anziché dover lottare con la pista per trovare la velocità giusta, cosa che appunto avevo fatto... a casa. E poi, i piloti reali... Proprio ieri ho corso contro AJ Allmendinger in una prova libera a Daytona. Lui stava allenandosi per la gara ufficiale, visto che la pista vera è inaccessibile, ed era per altro dannatamente veloce! Siamo stati vicini per alcuni giri e ho imparato tantissimo da lui, oltre a provare un gran divertimento!"


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