martedì 1 dicembre 2015

Le irridenti pagelle della stagione 2015 della F1

Evviva le pagelle! Questo strumento innovativo è ancora di moda e anche il glorioso blog Piloti e Motori vuole utilizzarlo per attirarsi nuove antipatie! La F1 è lo sport (!!) adatto per una sontuosissima pagella piena di considerazioni intelligenti e di simpatici numerini a fianco del nome dei protagonisti. Cominciamo, allora..



Lewis Hamilton, voto 9
Non gli è importato un accidente di vincere il mondiale contro le altre mezze seghe che ci sono in pista. C'è stata solo una cosa importante nell'annata di Lewis: la fi*a. Palate di f*ca in formazione da valanga scese su di lui indifferentemente dal risultato raggiunto in pista. Meglio del migliore Irvine, ma con un filino di catenoni d'oro in più.

Sebastian Vettel, voto 9
Il voto è esclusivamente relativo alle enormi trollate che ci ha regalato in questa stagione, soprattutto nei momenti in cui perculava il duo Hamilton/Rosberg. Facendoci per altro scoprire che Rosberg è un permalosone. Ha vinto anche tre gare, ma secondo la teoria del complotto che impera sulle nostre teste è stato solamente un favore della Mercedes fatto a Ecclestone per mantenere vivo l'interesse bla bla bla bla.



Alexander Rossi, voto 9
Macché Valentino e Marc Marquez, qui c'è molto di più da dire! Alexander Rossi, l'americano più osteggiato dalle future scuderie americane, è arrivato in F1 e le ha suonate al più esperto compagno di scuderia, cioè... Bèh, ora mi sfugge il nome... Non so, mi verrà in mente. Comunque Rossi è andato più forte, ecco.

Kimi Raikkonen, voto 5
Essere diventato padre lo ha reso diverso. Non potendo rischiare di scambiare la vodka con il biberon, Kimi ha buttato in qualche lago la sua riserva alcolica. La depressione del ragazzo non ha trovato sfogo sulle piste del mondiale, contribuendo alla sua nuova dimensione astemia. Il fatto di essere andato bene solo nelle gare mediorientali ha aggravato il tutto. Dategli il Martini di Bottas (anzi, meglio di no).

Pastor Maldonado, voto 8
Il mitico Pastorone ha fatto notare a più riprese che a differenza del solito i ritiri determinati da cause esterne (avversari impazziti e guasti) sono stati maggiori delle cagate commesse personalmente. Un grande salto in avanti per l'eroe dei carrozzieri. Stagione comunque sfortunata, a tal punto che Calimero si è sentito in dovere di andare a rincuorare il buon Pastor e chiedergli una sponsorizzazione PDVSA.



Roberto Merhi, voto 7
Nonostante sia stato costretto a farsi da parte per qualche GP visto l'arrivo di Alexander Rossi, lo spagnolo ha fatto vedere ottime cose, soprattutto quando si è messo ad andare più forte di... Dai, Coso lì... Come si chiama? Proprio non ricordo, forse comincia per G? Giedo Van der Garde? No, lui è quello che ha reclamato perché aveva firmato cento contratti con l'inchiostro trasparente. Vabbèh, sono sicuro che prima o poi lo troveremo, eh?

Romain Grosjean, voto 6
Erano tutti molto preoccupati per questo suo cambiamento di personalità, che lo aveva portato ad essere uno dei piloti più precisi e prestazionali del Circus. Fortunatamente, però, è tornato in lui con l'incidente di Sochi. Bentornato, Romain! La Haas ha bisogno di te!

Sergio Perez, voto 8
Ora, a bocce ferme, possiamo dirlo: a inizio anno Perez estrae a sorte il carattere mentale da portare in pista durante la stagione. Quest'anno è andata bene, avendo selezionato il modello "freddo calcolatore consistente e rilassato", ma per il 2016 è ancora tutto da decidere.

Nico Hulkenberg, voto 4
Avrà anche vinto a Le Mans, ma non è certo stata una stagione esaltante per l'uomo che, con la sola imposizione del trofeo francese, ha determinato a domino lo spostamento universale dei calendari automobilistici che presto farà cadere nello stesso giorno il GP di Montecarlo, la 24 Ore di Le Mans, la Indy 500, la tappa più estrema della DAKAR, il 1000 Laghi, la 24 Ore di Daytona, la Bathurst 1000 e la rievocazione storia della Mille Miglia.

Daniel Ricciardo, voto 5
L'idolo delle folle 2014 è stato detronizzato a favore del nuovo idolo delle folle 2015, e questo ha minato un po' il suo sorriso. E i continui raid del vicino di casa Massa, accompagnato da quel furbacchione di suo figlio, non hanno certo aiutato l'australiano a riprendersi.

Felipe Massa, voto 7
Ha vinto la sfida con Ricciardo (perché i suoi adesivi erano più grandi) e ha cominciato a ritirarsi un po' dalla F1, mostrando suo figlio ovunque potesse in cerca di prematuri contratti. In pista ha dato del suo meglio ma è in odore di Barrichellite, con tutto il rispetto.



Daniil Kvyat, voto 8
Il russo ha cominciato la stagione un po' in sordina, ma dopo metà anno è uscito fuori il lato romanesco che c'è in lui. Da quel momento zero seghe mentali, testa bassa e un sacco di insulti all'italiana.

Max Verstappen, voto 8
Il nuovo idolo delle folle 2015 ha effettivamente incantato tutti con i suoi sorpassi, rendendo la visione di suo padre ai box un po' meno pesante. Da lui ci si aspetta, ovviamente, un 2016 spettacolare con almeno 8 vittorie, 12 pole position e sorpassi in retromarcia.



Carlos Sainz, voto 7
Il voto va alla pazienza dello spagnolo, che ha dovuto sopportare la presenza di un minorenne ai box e la riluttanza di Renault nel fornirgli un motore decente.

Felipe Nasr, voto 6
L'altro Felipe ha fatto una gara della madonna in Australia, decidendo in seguito di abbandonare le competizioni dopo aver raggiunto tutti i suoi obiettivi. La stagione è infatti proseguita semplicemente per inerzia.

Marcus Ericsson, voto 5
Lo stesso discorso di Nasr vale anche per Ericsson, considerato a tutti gli effetti "IL" pilota pagante per eccellenza, e vincitore in quella che ogni anno viene definita "la corsa a perdifiato e stracciassegni verso l'Ambito secondo sedile Sauber che ha un motore Ferrari e che ha livree abbondantemente disponibili".

Fernando Alonso, voto 1
Fernando ha battuto ogni record in questo 2015: ha fatto incazzare chiunque si trovasse a tiro, ha provocato in lungo e in largo e per la prima volta si è fatto battere dal compagno di squadra. I piloti di carattere esistono, in questa F1: solo che nel suo caso è come trovarsi di fronte a una bomba con migliaia di fili, per altro tutti identici...



Jenson Button, voto 6
Con la pazienza zen ha accumulato una discreta serie di gare nelle retrovie. Ma non è stato sopraffatto dalla sindrome del "brucia di più arrivare secondi che tredicesimi". Con il rinnovo del contratto ha prolungato la sua permanenza in F1, con il dichiarato obiettivo di rimanerci fino al 2030.

Nico Rosberg, voto 5
Si è svegliato dopo Austin, con l'errore che gli è costato la gara. Il problema è capire quando si è addormentato, con tutta quella fi*a nel box a fianco al suo! Il 2016 sarà comunque roseo, visto che durante le prime gare Hamilton dovrà sicuramente fare i conti con il post-sbronza.

Valtteri Bottas, voto 5
La lotta intestina con Raikkonen lo ha leggermente fatto chiudere in sé stesso e trasformandolo quindi definitivamente in una pietra inanimata. Valtteri è riuscito nell'impresa di concludere il mondiale in 5° posizione, cioè primo dei non marziani, senza farsi notare praticamente mai.

Bernie Ecclestone, voto 9
Il capo della baracca ha dimostrato di non aver ancora bisogno della badante, soprattutto quando ha dato dei bambini ai proprietari dei team. A Monza non si è fatto convincere dalle pressioni di Renzi e di Ivan Capelli, colpendo alle spalle soprattutto quest'ultimo con un regalo inaspettato: la raccolta fotografica ufficiale della stagione 1992 vista dalla prospettiva dei muretti di contenimento quell'anno tanto coccolati.

Jean Todt, voto 2
La FIA non sa più cosa pensare e allora il signor Todt ha deciso di scrivere un regolamento nuovo per la F1, con regole come il sorteggio dei punti da assegnare nella classifica finale e la distribuzione casuale dei motori. Tale regolamento è ovviamente consultabile grazie al pratico volume da 462 pagine stilato in linguadoca.




Toto Wolff, voto 1
Il voto è basso per non aver dato a Susie un sedile. Ma che marito sei? Non solo le hai fatto cambiare cognome, ma hai anche distrutto il sogno della sua vita. Senza cuore!

Helmut Marko, voto 3
Portavoce ufficiale dei voleri del patron Red Bull, Marko ha declamato con costanza e con apparente casualità le misure che il team di Milton Keynes avrebbe intrapreso per combattere questa situazione di ingiustizia che si respira in F1. Ha minacciato il ritiro della Red Bull e della Toro Rosso, ha sfanculato tutti i costruttori presenti, ha messo in dubbio i regolamenti e deriso Ecclestone e Todt per il loro immobilismo. Risultati? Bèh, l'anno prossimo la Red Bull scenderà in pista e tutti rimarranno al loro posto. "Helmut Marko: l'uomo che scherzò più volte".

Il pilota di cui non mi ricordo il nome, voto 5
Le ha prese da Rossi e da Merhi, si è fatto insultare da Alonso, si è fatto crescere la barba... Un pilota che sarà ricordato per sempre. Si chiama... Ce l'ho sulla punta della lingua... Però niente. Forse parliamo di Montermini? Di Yamamoto? Firman? Ide? Pic? Eric Van de Poele? Johnny Dumfries? No, niente da fare. Facciamo così, appena mi viene in mente ve lo dico.

Jules Bianchi e Justin Wilson, voto 10
Perché rimarranno nel nostro cuore, come eroi senza tempo e senza macchia.

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