sabato 18 ottobre 2014

I 7 grandi progetti della Sean Edwards Foundation

Amava quello che faceva. E cercava di guidare le persone attorno a lui verso la stessa direzione. Sean Edwards era un entusiasta del motorsport, come del resto lo è suo padre Guy, ex pilota di F1 ai tempi di Lauda e Hunt.

Sean, purtroppo, se n'è andato il 15 ottobre del 2013. Era su un circuito australiano, precisamente al Queensland Raceway. Era il passeggero di Will Holzheimer, pilota al quale faceva da mentore. La loro Porsche, finita dritta in prossimità di una curva lenta, s'accartocciò sulle barriere per poi prendere fuoco. La decelerazione non lasciò scampo a Sean, un pilota dal talento super che stava letteralmente volando nella Porsche Supercup di quell'anno.


La Sean Edwards Foundation è nata pochissimo dopo l'incidente. L'animo della fondazione è di lavorare per portare sui circuiti quelle misure di sicurezza che sarebbero potute essere decisive nel caso di Sean e di altri simili casi del passato. La persona che ha dato il via a tutto quanto è stata la madre di Sean, Daphne Mckinley Edwards.

Un anno dopo, il sito della fondazione è finalmente operativo. Per promuoverla adeguatamente è stato scelto l'hashtag #jump4SEF. Il salto sul gradino più alto del podio era un gesto abituale di Sean Edwards. Un modo di festeggiare divertente e colorato che non poteva non diventare il simbolo del lancio della campagna della fondazione. Moltissimi protagonisti della F1 e di altre serie hanno postato un loro "salto", a memoria di Sean e a sostegno di sette iniziative molto promettenti.


Eccole:

- SEAN EDWARDS TEST. Attualmente in fase di progetto, il SET si comporrebbe di un corso di formazione sulla sicurezza e di un test attitudinale da far svolgere ai piloti. L'obiettivo è di rendere il test uno standard imprescindibile per ottenere la licenza di guida sportiva. Con il superamento di tale prova, il pilota fornirebbe una serie di dati personali da poter inviare al personale medico di ogni circuito nel quale guideranno. Se il test diventasse uno standard in futuro potrebbe essere utilizzato non solo per i piloti ma anche per i "normali" automobilisti.

La composizione del SET è presto detta: un corso sulla sicurezza con istruttori ed esperti, che porteranno casi di studio e mostreranno situazioni reali riprese sulle onboard camera; pratica in pista; prova finale su un simulatore avanzato.

- BAN OPEN-FACED HELMETS. In molte categorie automobilistiche è permesso l'uso di un casco aperto. La fondazione punta a rendere proibito l'uso di questi caschi e di porre quelli integrali come obbligatori. Sarebbe una vera rivoluzione!

- BAN NON-COMPLIANT PASSENGER SEATS. Può capitare che i sedili dei passeggeri di un auto da corsa (sui quali salgono istruttori oppure semplici ospiti) non seguano le stesse norme di quelli dei piloti. L'obiettivo è di vietare sedili passeggeri non conformi.

- SAFETY CELL CAMPAIGN. Purtroppo molte auto da corsa usate per test di pilotaggio o per noleggi non possiedono cellule di sopravvivenza adeguate agli standard attuali. L'obiettivo è di aggiornare il parco macchine appartenenti a entità organizzatrici di corsi di pilotaggio e ai circuiti.

Queste prime quattro proposte sono - è tristemente doveroso scriverlo - tutte legate in modo più o meno diretto ai fattori che hanno reso fatale l'incidente di Sean Edwards. Sarebbero innovazioni davvero benvenute e di buon senso. Le altre tre non sono legate direttamente alla sicurezza, ma avrebbero fatto certo piacere a Sean, e fanno piacere a chi ama i motori.

- ACCIDENT SUPPORT. In caso di incidente, i piloti possono subire danni fisici e psicologici, gravi e meno gravi. La fondazione punta a sviluppare centri di rieducazione dedicati, dove piloti e loro familiari possano trovare il sostegno necessario.

- FAST TRACK. Il proseguimento del lavoro di Sean. La fondazione cercherà giovani piloti da formare, perfezionando la loro tecnica di guida e accompagnandoli verso una carriera nelle corse. A differenza dei programmi junior di Ferrari o Red Bull, questo futuro team di promesse del motorsport avrà una vita propria e indipendente dalle grandi scuderie.

- INSURANCE LOBBYING. La SEF cercherà di far collaborare maggiormente piloti, team e circuiti con le compagnie assicurative. Una maggior sicurezza, attiva e passiva, potrebbe rendere più facile l'ottenimento di una copertura assicurativa.

La fondazione ha avuto già il supporto della Stephane Ratel Organisation (SRO), che organizza numerosi campionati GT tra i quali il Blancpain Endurance Series e il Blancpain GT Series sono i più titolati. La SRO ha già annunciato che utilizzerà il Sean Edwards Test per tutti gli aspiranti piloti delle proprie serie, tra loro parecchio eterogenei per esperienza, palmares e età anagrafica. Più che per i piloti professionisti, il test sarà utile soprattutto per gli amatori.

Una sola speranza: che queste iniziative vadano in porto! Se lo meriterebbe, il nostro Sean.




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